sabato 17 marzo 2007

Gli scintillanti



C'è il mio nipotino che, d'estate, quando vede il sole al mattino  rifrangersi sulla superficie increspata del mare, chiama " gli scintillanti" le  gocce d'acqua che accolgono e immillano la sua luce.

La settimana scorsa, quando sono entrata in ospedale, ho deciso di non occuparmi di me, perchè c'era già chi lo avrebbe fatto, ma di cercare "gli scintillanti" in quel mare di sofferenza, di solitudine, di non senso  in cui la malattia spesso fa piombare.

Così ho riempito il mio scrigno con le storie delle persone incontrate, con le loro paure e i loro sorrisi, i ricordi di quelli che avevano lasciato a casa, le foto dei figli, l' affetto dei nipoti, la paura e l'incoscienza dei giovani, la tenerezza di mani intrecciate nella gioia e nel dolore, la tristezza degli abbandoni, la consolazione della fede, le pecore , l'urlo o il rosario a contare le ore della notte, la speranza di chi non ha smesso di credere che dopo la Quaresima c'è la Pasqua del Signore.

Ora che sono tornata a casa, voglio riaprire lo scrigno e immergermi nella contemplazione del mare increspato del mattino, quando i raggi del sole lo impreziosiscono con gli "scintillanti".

17 marzo 2007