mercoledì 23 giugno 2010

Il sorriso


Quando ieri Giovanni è venuto a casa mia era tutto eccitato, al pensiero che avremmo insieme  inventato un'altra favola per bambini, come era successo l'ultima volta che il brutto tempo gli aveva  impedito di giocare all'aria aperta.
Gli ho promesso che l'avrei pubblicata e le promesse ai bambini sono sacre.
Poichè ci siamo divertiti molto vogliamo comunicarvi la gioia di aver  trovato gli scintillanti nonostante il cielo nero e la pioggia battente.

ll  sorriso
C'era una volta un bambino che si chiamava Giampaolo.
Giampaolo era appassionato delle band del rock e per questo, voleva diventare un musicista.
Gli piaceva tanto la chitarra elettrica perchè lo faceva emozionare, anche se suonare la batteria era la sua più grande aspirazione.
Decise quindi di chiedere alla mamma se poteva andare a scuola di musica.
La mamma gli rispose :”Sei ancora piccolo! Non puoi andare così presto a scuola di musica: hai solo quattro anni!”.
Giampaolo si rattristò molto perchè voleva proprio andare ad imparare la musica, ma principalmente non vedeva l'ora di suonare la batteria o la chitarra elettrica.
Dello studio avrebbe fatto volentieri a meno.
Passarono gli anni che in verità furono solo due; ma a Giampaolo parvero un'eternità.
Avrebbe voluto diventare subito grande e fare il suo ingresso trionfale nelle sospirata scuola di musica.
A otto anni Gianpaolo chiese di nuovo alla mamma quanto doveva aspettare ancora.
La mamma rispose:”Non lo so!Chiedo domani alla scuola di cui mi hanno parlato bene: Ripsonen è il nome.”
“Evviva!Finalmente!”Esclamò Gianpaolo entusiasta.
Il giorno dopo Luciana, così si chiamava la mamma, andò alla scuola Ripsonen e chiese prima di tutto a che età prendevano i bambini e chiese il costo delle lezioni.
Giampaolo aveva l'età giusta per cominciare, ma purtroppo il prezzo era molto alto:45 euro al mese.
La mamma uscì disperata. Come avrebbe potuto fare per soddisfare il desiderio del suo piccolo?
Un giorno mentre camminava per una strada solitaria si trovò sopra una collina.
Trovò un sasso un po' più alto, vi si sedette e con le mani giunte si mise a pregare.
Perchè proprio lì?
Perchè in quel luogo c'era un profondo silenzio.
Così si rivolse al Signore :” Mio Dio, tu lo sai quanto Giampaolo desidera andare alla scuola di musica, ma sai anche che noi non possiamo permettercelo. I soldi sono pochi e bastano a malapena a sopravvivere.
Confido nel tuo aiuto, perchè Giampaolo possa sorridere ed essere contento”
Tornata a casa si sdraiò sul letto e si addormentò.
Era notte fonda e le stelle brillavano nel cielo. C'era anche la luna che faceva loro compagnia.
In questa bella notte Luciana sognò un sorriso dipinto nel cielo, accanto alle stelle scintillanti.
Era proprio una bella notizia! Valeva la pena alzarsi e mettersi a ballare per la gioia.
Ma come si sarebbe potuta accendere la luce negli occhi del suo piccolo aspirante musicista?
Driin..driinn..il postino!
“C'è una bella notizia per lei!”
“Per me? “Disse Luciana che era abituata a ricevere solo bollette da pagare.
I suoi occhi si posarono su una busta azzurra con un grande cuore rosso disegnato al centro dove c'era l'indirizzo.
“Sì signora, c'è da firmare.”
Prese la penna che gli porgeva il postino e con mano tremante scrisse il suo nome.
Il cuore le batteva forte.
Era forse una risposta alla sua accorata preghiera?
Aprì la busta e .....
Si era dimenticata di aver partecipato mesi addietro ad un concorso letterario. Le era sempre piaciuto scrivere.
Accompagnato da una lettera di congratulazioni c'era un assegno di 500 euro.
Con una lettera d'amore al suo bambino aveva vinto il primo premio!
L'aveva scritta dopo aver fatto quella preghiera a Dio sulla collina.