martedì 28 febbraio 2012

Educare


Educare significa dare ai figli buoni ricordi, i quali, al momento opportuno, si accenderanno come lampade e illumineranno il loro cammino.
(Fëdor Dostoevskij)
Non soltanto il bambino viene alla luce attraverso suo padre e sua madre,
ma anche i genitori attraverso il loro bambino.
(Gertrud Von Le Fort)
Non arrogatevi il diritto di prendere decisioni al posto dei vostri figli, ma aiutateli a capire i loro bisogni, e non si spaventino se ciò che amano richiede fatica e fa qualche volta soffrire: è più insopportabile una vita vissuta per niente.
(S. Ambrogio, IV sec.)


Quando dei genitori decidono di mettere al mondo un figlio non gli domandano il permesso, ma gli “impongono” la vita.
Consciamente o inconsciamente i figli, nella loro esistenza, domanderanno il perché di questa scelta.
L’educazione è l’impresa, che dura tutta la vita, di rispondere a questa domanda dei figli.
L’educazione è una grande responsabilità; come dice lo stesso termine è un “dare risposta”, un rendere ragione del dono della vita.
Quale è il volto del nostro destino? Siamo qui per caso, viviamo per caso e quindi moriamo come se non fossimo mai esistiti oppure siamo in ogni momento portati nelle braccia di un Amore, di una Persona che ci ama?
Educare significa introdurre la persona umana nell’incontro con il suo destino, accompagnarla nello scoprire il senso della sua vita.

Tratto da "Trasmissione della Fede ai figli "(don Cristiano Marcucci)

domenica 26 febbraio 2012

L'arcobaleno


Del resto non era stato con me, come Giovanni.
A lui non avevo potuto raccontare prima di addormentarsi le storie di Gesù, nè sembrava interessato ad ascoltarle da chichessia, amando stare in silenzio ed osservare.

Nei suoi disegni però avevo notato che non mancava  mai un arcobaleno e un cuore. 




Solo oggi, ascoltando le letture che la liturgia ci propone, mi sono resa conto che bisogna ridiventare bambini per vedere l'arcobaleno come la cosa più bella che Dio ci abbia donato.

 

La Liturgia di oggi Domenica 26 Febbraio 2012
I DOMENICA DI QUARESIMA (ANNO B)



PRIMA LETTURA (Gen 9,8-15)
L’alleanza fra Dio e Noè liberato dalle acque del diluvio.
Dal libro della Gènesi

Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: «Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della terra. Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra».

Dio disse:
«Questo è il segno dell’alleanza,
che io pongo tra me e voi
e ogni essere vivente che è con voi,
per tutte le generazioni future.
Pongo il mio arco sulle nubi,
perché sia il segno dell’alleanza
tra me e la terra.
Quando ammasserò le nubi sulla terra
e apparirà l’arco sulle nubi,
ricorderò la mia alleanza
che è tra me e voi
e ogni essere che vive in ogni carne,
e non ci saranno più le acque per il diluvio,
per distruggere ogni carne».

Parola di Dio
SALMO RESPONSORIALE (Sal 24)
Rit: Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia

e del tuo amore, che è da sempre.
Ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.

Buono e retto è il Signore,

indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.

SECONDA LETTURA (1Pt 3,18-22)
Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi.
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo

Carissimi, Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. E nello spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credere, quando Dio, nella sua magnanimità, pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua.

Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo. Egli è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze.

Parola di Dio
Canto al Vangelo (Mt 4,4)
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
VANGELO (Mc 1,12-15)
Gesù, tentato da satana, è servito dagli angeli
+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».

Parola del Signore
 
SALMO 8
Con la bocca dei bimbi e dei lattanti
affermi la tua potenza contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli. 

lunedì 13 febbraio 2012

RISVEGLI



Che i bambini passino la maggior parte del loro tempo a dormire, appena nati, è risaputo, ma che poi le cose cambiano bisogna sperimentarlo.

Ecco perchè la bomboniera del primo, Giovanni nato nel 2002, ritrae un angelo che dorme, mentre quella di Emanuele, nato nel 2006,  non c'è bisogno che ve la spieghi.

sabato 11 febbraio 2012

Il vestito


 
Questo costume da arlecchino lo confezionai per mio figlio nel 1776, ma non ebbi la gioia di farglielo indossare, perchè a Carnevale di quell'anno ero ricoverata in un ospedale lontano dalla mia città.
Ci fu chi per me lo fece e m'inviò la foto di un bambino triste, perchè mamma e papà erano lontani..
Oggi voglio a tutti gli amici comunicare la gioia di aver visto ciò che allora mi fu negato, nel sorriso impertinente e dolcissimo di suo figlio, quando ha indossato lo stesso vestito.