martedì 22 aprile 2008

La torta



Giovanni il 6 aprile ha compiuto 6 anni e ci siamo mobilitati tutti per fargli una bella festa e vederlo felice. 
Non è che sia un bambino triste Giovanni, anzi; ma il suo compleanno è un' occasione unica per sentirsi protagonista della situazione. 
Gli piace che gli cantino “tanti auguri a te”e che in tanti vengano a trovarlo. 
Il suo pensiero non è tanto per i regali, quanto per l'importanza che ha, per lui, sentirsi cercato e amato.
Così al mattino dopo la messa siamo andati a trovarlo, ( la festa era il pomeriggio in campagna) e gli abbiamo portato il momopattino che tanto desiderava.
Era felice Giovanni già dal mattino, non ci aveva dormito la notte al pensiero di quella giornata. 
Ci ha accolto con gioia e ci ha ringraziati con un abbraccio.
Anche noi avevamo ricevuto un regalo il 6 aprile del 2002, gli abbiamo detto, dopo nove mesi di attesa. 
Era lui e per questo eravamo andati in chiesa a ringraziare Gesù.
Poi la mattinata si è svolta in cucina in un turbinio di cose da preparare e da portare a termine per l'ora di pranzo e per il rinfresco in campagna. 
Nonostante la torta fosse stata già ordinata in pasticceria personalizzata con il disegno dei Gormiti, non ho saputo contenere l'istinto irresistibile di utilizzare le fragole e la panna per farne un' altra, per eventuali ospiti inattesi.
Quando Giovanni, all'ora di pranzo l'ha vista, mi sono sentita in dovere di scusarmi, perchè a lui le fragole. non piacciono e a dire il vero neanche le torte.
“Ho fatto una torta per il tuo compleanno" gli ho detto."Lo so che non ti piacciono le fragole. 
Ho pensato che a qualche tuo amico potevano piacere e che avrebbero potuto mangiarla con gusto, qualora quella dei Gormiti non fosse bastata.
"Non ti preoccupare, nonna, che mi piace e che l'assaggerò".
“Non importa se tu la mangerai. Sappi però che l'ho fatta con tanto amore”.
"Ma allora tu mi hai fatto due regali!” 
Quali?" mi sono chiesta, pensando che non ci era venuto in mente altro che il monopattino.
” Uno l'amore e due il monopattino!”
L'amore, l'aveva percepito Giovanni, nelle parole con cui gli ho presentato una torta che non gli piace.

lunedì 21 aprile 2008

Perchè ci credo


Giovanni ieri mi ha chiesto se credevo nell'esistenza di Dio. “Certo gli ho risposto, e tu?”.
“Anche io; ma i miei compagni non ci credono che Dio esiste e io non so come fare per convincerli. 
 Ma tu nonna, come fai a dire che esiste, mica lo vedi! “
“Perchè tu vedi chi ha progettato e costruito questa automobile che, grazie a Dio, ci fa andare dove vogliamo, vedi chi  fa il pane o chi semina il grano, per farci la farina? Mica vediamo tutto! La maggior parte delle volte ci fidiamo: che non ci accada nulla, se prendiamo una medicina, sperando che il medico che la prescrive non sia fuori di testa, ci fidiamo di chi costruisce le case e di chi costruisce giocattoli, di chi fa le merendine e di chi ci informa di come va il mondo.Ma io dell'esistenza di Dio ho una prova lampante”.
“Quale nonna?”
“Quando il tuo papà ha deciso di sposarsi, io lo dovevo accompagnare all'altare, dove lo stava aspettando la tua mamma. Sai quante volte mi sono dovuta sedere per arrivarci?
Tre volte!... e pensavo che non ce l'avrei mai fatta.. Poi ci sono riuscita, anche se poi mi sono messa dentro la macchina, con il sedile allungato, ad aspettare che tutto finisse.
Non ho potuto fare neanche le foto per ricordare quel giorno. Il tuo papà forse si è dispiaciuto; ma sapeva che non potevo dargli di più.
Poi sei nato tu. Ti ricordi se io ti ho mai preso in braccio? “
“No nonna, non mi hai mai preso in braccio, perchè ti fa male tanto la schiena”
“Ti ricordi che ti ho dato da mangiare, ti ho cambiato il pannolino, ti ho portato al mare e al parco, ti ho cantato la ninna nanna, quando dovevi dormire e tante storie quando volevi star sveglio?
Ti ricordi della preghierina che abbiamo sempre fatto, prima di partire, per trovare un parcheggio? E quella di farci incontrare una persona adulta che ti facesse fare il bagno al mare o scavasse le buche con te?
Ti ricordi di quanti amici abbiamo trovato, che mi hanno aiutato quando io non ce la facevo a starti dietro? E il basket e la danza e la fattoria, la caserma dei vigili del fuoco, la stazione dei taxi e quella dei treni e degli autobus... Quante cose Giovanni abbiamo fatto insieme! E  pensare che nessuno avrebbe scommesso un centesimo su di me!
Ebbene Giovanni chi credi che mi abbia aiutato in questi sei anni che siamo stati così tanto insieme?”
“Dio!”
“ Ecco perchè ci credo, Giovanni.”