”Effatà!” dice il Sacerdote,
“Apriti” facendo un segno di croce sulle orecchie e sulla bocca del
battezzando, che significa: ”apri le orecchie, ascolta cosa ti dice il
Signore e non tacere su quanto hai udito nel profondo del cuore”.
Ma
eravamo ancora portati in braccio, quando le ha dette quelle parole, in
braccio a qualcuno che doveva ascoltarle al posto nostro e ripetercele,
man mano che ci facevamo grandi.
Ma non sempre succede e si finisce per
dimenticarle o di non conoscerle mai, perchè sono ancora troppo pochi
quelli che si pongono domande sulle parole e sui segni dei Sacramenti.
Rinascere dall'alto è vivere l'esperienza dell'amore di Dio profuso su
tutti gli uomini, l'esperienza di un ritorno a casa, rientrando
nell'utero del Padre-madre che ci ha generato.
A Giovanni, quando per la prima volta mi chiese chi è Dio, ho spiegato che significa questo ritorno.
“Dio è il papà di tutti i papà” gli ho detto.
“La sua casa è anche la
nostra, da lì siamo venuti, lì dobbiamo tornare. E' il giardino dal
quale Adamo ed Eva furono allontanati perchè volevano fare di testa
loro, abolendo le regole che Dio aveva stabilito, perchè tutti potessero
godere dei suoi fiori e mangiare i suoi frutti.
E' come quando al parco e
devi stare attento a non danneggiare i giochi che ci hanno messo, per
fare felici tutti i bambini che ci vanno.
Perciò la mamma e il papà, quando gli nasce un bambino, lo portano in
chiesa per chiedere a Dio di far rientrare il proprio figlio nella sua
casa, impegnandosi a farcelo rimanere per sempre, perché Lui ci ha
creato e noi siamo suoi e non vuole che ci capiti nulla di male.
Ma Dio è padre prima di tutto di Gesù, il figlio primogenito, che si è
guardato bene dall'allontanarsi da casa, anzi si è preso l'incarico di
riportarci tutti in quel giardino dove vive Lui con la sua famiglia che
vuole sia anche la nostra.
Gesù per primo ci ha parlato del Padre, di
quanto ci vuole bene, delle regole che non sono fatte per farci i
dispetti, ma perché tutti siamo felici.
Quando la nonna, la mamma ti
dicono di non sporgerti dal balcone, di non avvicinarti al fuoco, di non
giocare con la palla in sala, lo fanno solo perché ti vogliono evitare
un dolore, una sofferenza e la vogliono evitare anche agli altri
abitanti della casa, se qualcosa si rompe”.