lunedì 15 settembre 2008

Primo giorno di scuola


Per Giovanni oggi è stato il primo giorno di scuola, pubblica.
Ho pensato che non avrebbe iniziato la lezione con un segno di croce, come era solito fare dalle suore, che si sono prese cura di lui per tutti questi anni.
Ne ha compiuti sei di anni, Giovanni, ed è arrivato il momento del salto.
Il prezzo pagato per tenerlo nella scuola privata è diventato insostenibile, da quando si è aggiunto il fratellino Emanuele a concorrere alle spese.
Ho pensato a quanto gli rimarrà delle cose dette in questi anni, della ninna nanna che gli serviva per addormentarsi: "Sei il mio rifugio",una ninna nanna tutta speciale, con cui l'ho cullato, l'ho riscaldato, rassicurato.  
Ho pensato a cosa ne sarebbe stato del bambinello a cui voleva portare una copertina, quando si è accorto che era nudo e gelato, nella chiesa dove era andato a trovarlo.
Alla scuola statale bisogna stare attenti a parlare, perchè potresti turbare le orecchie di quelli che non credono, specie a Natale.
Ieri hanno fatto una recita all"asilo dell'estate", come lo chiama lui, per concludere il periodo di vacanza dei bambini che hanno genitori che non possono andarci, in vacanza.
Lo spettacolo era stato imbastito sulla falsariga di "Amici", il programma più popolare in tv.
Lui non l'aveva mai visto nemmeno per sbaglio.
Era imbarazzato Giovanni di fronte a parole più grandi di lui, il cui significato imparerà a conoscere senza intermediari.
E' stato il primo assaggio del pubblico, dove tutto è per tutti, dove non c'è censura, dove i piccoli prendono ogni giorno la dose assegnata di veleno.
Le fiabe sonore della Bibbia, le storie di Gesù risorto, il segno di croce, la lotta con l'angioletto cattivo per far tornare negli occhi "gli scintillanti", dopo aver deciso di fare il buono, la sedia vuota perchè Gesù potesse sedercisi ,  i grazie per le patate, per i colori, per il parcheggio, la preghiera per incontrare un adulto che gli facesse fare il bagno al mare e giocasse con lui, visto che la nonna non ce la faceva...
Quante cose Giovanni conserverà nel suo cuore, quante gliene ruberanno?

mercoledì 3 settembre 2008

Scelta difficile



Oggi pomeriggio mi è piombato in camera Giovanni(6 anni) seguito da Emanuele(2), con il ciuccio in bocca e assonnato, in attesa che si decidesse dove poter andare a dormire.
Giovanni, che sa parlare, così ha perorato la sua causa.
" Io non dormo, ma sono buono, lui(Emanuele) dorme, ma è una peste. Decidi chi tenere, perchè devono scegliere le nonne, ha detto papà"