domenica 5 dicembre 2010

Nipotini


 











Ho sempre pensato che Giovanni fosse molto più bravo di Emanuele nel disegnare.
So che ogni bambino è diverso:ma è innegabile che il disegno qui sopra riportato, ci vuole molta fantasia per capire che è un cuore.
Eppure Emanuele ha deciso che i cuori sono così, uniti e divisi, e non c'è nessuno che riesca a convincerlo del contrario.

Chi l'avrebbe detto, per esempio che gli scarabocchi sottostanti sono una lettera a Babbo Natale e la parte sottolineata è quella in cui il piccolo artista  ribadisce che i regali li deve portare a tutti e due, anche a Giovanni, cioè.

Il fatto è che non ci ho pensato, mentre cercavo di interpretare i suoi geroglifici, come sono solita fare, quando con grande sussiego me li porge dicendomi." Leggi!", stupendosi di aver scritto tutte le cose che io gli dico, infilandomi nel suo cuore bambino.

A Emanuele non si può regalare nulla che non sia doppio, perchè il fratello ce l'ha nel cuore.
Ecco perchè i cuori li fa così.


Giovanni, che agisce in senso diametralmente opposto, interpellato sull'argomento, ha risposto." Che colpa ne ho io che sono stato figlio unico per quattro anni!
"Lui è avvantaggiato perchè, quando è nato si è trovato un fratello già bello e fatto!"

giovedì 18 novembre 2010

Le preghiere di Giò e nonna Etta


Cercando con Google Desktop non ricordo che documento, mi sono imbattuta in questo piccolo scrigno di Scintillanti, raccolti in un caldo pomeriggio di giugno con Giovanni, a cui, per punizione mamma e papà avevano, quel giorno, tolto il Nintendo e proibito di vedere la televisione.

BUONANOTTE
Buonanotte, Gesù.
Rimboccami le coperte.
Proteggimi dai brutti sogni
e dammi un sonno tranquillo.
GRAZIE
Grazie Signore del dono della vita.
Grazie per gli occhi che mi fanno vedere le meraviglie del creato.
Grazie delle mani che mi accarezzano quando sono triste.
CAMPAGNA
Signore grazie per gli alberi,
grazie per gli animali
grazie per tutto quello che mi circonda.
POMERIGGIO IN CASA
Grazie Gesù per le costruzioni,
grazie per la palla,
grazie per la mia cuginetta Chiara
che ha giocato con me
I MALATI
Gesù ti voglio pregare per chi sta male,
come la mia nonna
che ha un tremendo dolor di schiena.
I CAPOLAVORI
Gesù grazie quando con nonna facciamo i capolavori
e ci sporchiamo le mani.
L'ARCOBALENO
Gesù grazie dell'arcobaleno che esce dal cielo quando finisce la pioggia.
Noi siamo tutti contenti.
I COLORI
Benedici il colore dei fiori,
benedici il colore dei prati,
benedici il colore del cielo,
benedici il colore del mare e dei monti.
Benedici tutti i colori che mi circondano.
AMORE
Signore benedici quelli che amo.
Benedici tutti quelli che amano me.
RABBIA
Signore, oggi sono scontento.
Tu lo sai perchè.
Fa' che mi passi la rabbia
E che torni ad essere ancora felice.
Ridonami il sorriso
e toglimi le smorfie dal viso.
TRISTEZZA
Signore, aiutami quando sono triste
oppure quando ho paura.
Consolami e incoraggiami.
Senza di te non posso.
PERDONO
Signore, perdona chi mi ha tradito.
Dagli un'altra possibilità.
Non lasciarlo subito.
Tu gli vuoi ancora bene?
DESIDERI
Signore fa' che venga presto l'estate, perchè ho voglia di andare al mare
PROMESSE
Signore ti prometto che, durante le vacanze andrò sempre a Messa e pregherò pure un po' a casa.
Ma ti chiedo una cosa: come vedi mia nonna ha un forte mal di schiena.
Fa' che gli passi, così possiamo andare al mare.
GLI SCINTILLANTI
Signore tu sai che io non ho sempre il sorriso.
Fa' che impari ad accontentarmi di quello che ho, così mi tornano gli Scintillanti.
NORMALITA'
Signore ti ho chiesto di far passare il mal di schiena alla nonna, perchè potesse portarmi al mare.
Al mare mi ci ha portato, anche se continua ad avere il mal di schiena.
Questo non è una cosa normale!
IL SEGRETO
La nonna mi ha confidato il segreto.
Questa mattina è venuta alla messa e ha chiesto aiuto a te.
Ecco perchè ci è riuscita!

venerdì 1 ottobre 2010

Incontri virtruali


Ho ritrovato questo stralcio di discussione, mentre cercavo altro.
Testimonianza dei miei primi passi nel Web
Mi è venuto da sorridere e ve la propongo, sperando di non annoiarvi.



Fausto ha scritto:

> "Anto" ha scritto nel messaggio
> news:
1159847640.979613.136810@i3g2000cwc.googlegroups.com...
>
>
> >> Ieri il mio nipotino di 4 anni si è tirato in testa il bastone della
> >> tenda, nonostante gli avvertimenti ripetuti della mamma di non
> >> appendervisi.Lo spavento è stato grande, perchè è venuto giù anche
> >> qualche pezzo di muro, sfiorandolo senza colpirlo.
> >> Chissà se questo gli servirà a capire che non sempre è evidente la
> >> ragione di un diniego o di un precetto, ma è importante avere fiducia
> >> in chi parla.
> >> Buona giornata
> >> Anto
> >>
> >> Tuo nipotino deve essere un pò coglione, la mamma lo ha avvertito,
> >> io avverto te. Caro zio, il sangue non mente, è evidente .
>
> >A te non è mai capitato di prendere una multa o aver fatto un
> >incidente per aver violato il codice della strada, anche se ti hanno
> >dato la patente?
>
> Neo patentato, ho tamponato leggermente una fiat 124 perchè mi sono
> girato a vedere una splendida fanciulla in minigonna che pedalava
> mostrando "innavertitamente" le sue mutandine a pois.
> Nessuno mi ha insegnato che sbirciare le mutandine è pericoloso.

A scuola guida insegnano a guardare dove metti le ruote e basta, almeno
spero.

> P.S. - Nel mio curriculum vitae non c'è nessun disastro ferroviario....

Neanche nel curriculum del mio nipotino, che , a differenza di te, ha
solo 4 anni e non ha la patente.
Buona giornata
Anto

mercoledì 29 settembre 2010

Angeli e dintorni



Ho sempre pensato che gli angeli fossero un'invenzione, come le fate e gli gnomi delle favole.
Disturbavano la mia intelligenza, non la mia fede, perchè non riuscivo a comprendere quale fosse la loro reale funzione nei nostri confronti.
L'"Angelo di Dio", quindi, se aveva senso recitarlo , quando ero piccola, oggi non più.
Altrimenti mi sembrerebbe fare un torto allo Spirito Santo che Gesù ci ha lasciato, una volta finita la sua missione.
Mentre questa mattina mi si riproponeva il dilemma di tutti gli anni, in occasione della festa dei SS Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele e, a distanza ravvicinata, come se non bastasse, quella degli Angeli Custodi, il 2 ottobre, un'idea mi ha fulminato.
Se esistono gli angeli cattivi con a capo Satana, della cui esistenza non ho mai dubitato, perchè non credere che esistono i buoni, quelli rimasti fedeli al Signore?
Il fine ultimo della creazione è l'uomo impastato di terra e animato dal soffio divino.
Che Dio non abbia creato gli angeli in previsione di una nostra inadeguatezza a combattere con degli spiriti puri,come sono le forze del male?
Lo Spirito Santo di per se basterebbe a sgominarli; ma fin quando siamo su questa terra, dobbiamo fare i conti con i nostri limiti, perchè se il nostro contenitore non è completamente vuoto fa fatica ad entrare o se il vetro è appannato o sporco la luce non filtra.
La luce di Dio viene riflessa, invece, in modo perfetto sugli angeli che vivono al suo cospetto, che a loro volta la dirigono sui nostri più accaniti avversari, mandandoli in fumo, come accade con gli specchi ustori, usati da Archimede.
Così oggi a Giovanni ho parlato degli angeli e della storia di Archimede passato alla storia per le sue geniali invenzioni.
Il pomeriggio è finito guardando un film di Walt Disney sul geniale e pasticcione Archimede Pitagorico, eroe dei cartoni animati.

mercoledì 25 agosto 2010

Verità





Ieri Giovanni è andato in punizione ( pausa di riflessione, l'hanno chiamata i genitori), perchè ha detto la verità.
La cosa è andata così.
In visita dalla bisnonna Tonina, una vecchietta minuta, arzilla, ma piena di acciacchi le ha detto.
"Bisogna che ti procuri una baby-sitter fin quando muori".
Mi chiedo chi doveva fare una pausa di riflessione.
Con la bocca dei bimbi e dei lattanti
affermi la tua potenza contro i tuoi avversari,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
(Sal 8,3)

mercoledì 11 agosto 2010

Correzione fraterna



Matteo 18,15-20
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».


La consuetudine a stare con i bambini mi aiuta a penetrare il senso delle scritture, senza sforzare troppo il cervello, facendo tanti ragionamenti.
Oggi, per esempio le parole del vangelo mi hanno riportato ad un'esperienza che spesso vivo, quando sono al parco con Giovanni o con Emanuele.
C'è sempre qualcuno che, lontano dallo sguardo del genitore, ammazza la noia ,o sfoga la rabbia mettendo  in pericolo  la sua vita e quella degli altri.
Contravvenendo alle regole, fa giochi spericolati, o si diverte a  danneggiare le piante, i giochi e gli arredi del giardino con fantasia, incoscienza e anche con sottile cattiveria.
In genere , quando mi accorgo del pericolo, mi avvicino e richiamo all'ordine l'incosciente di turno.
Ma quando non ce la faccio a convincerlo, mi guardo in giro e chiamo in aiuto le persone che sono di casa che, conoscendo meglio i frequentatori del parco, hanno più voce in capitolo.
A volte è capitato che nessuno è riuscito a dissuadere il piccolo avventuriero, per cui ci siamo dati da fare per trovare il padre, che sicuramente avrebbe avuto più autorità di noi, per convincerlo a smettere di attentare alla sicurezza di quel luogo e di chi lo frequenta.

venerdì 6 agosto 2010

Pace, amore, dolore, rabbia


Al funerale dello zio Raffaele, Giovanni ci è voluto venire per forza. Non aveva mai assistito ad un funerale.
Da quando era morto nonno Pierino si era andato convincendo che in Paradiso non si sta poi così male, perchè il nonno(mio padre), è andato a fare il capostazione delle nuvole e poi c'era andata anche zia Alessia, la madre del piccolo Lorenzo e di Martina e poi tanti altri che aveva conosciuto o di cui aveva sentito parlare.
"Quando sono grande tu sei morta" mi diceva." Vero, nonna?"
Io gli rispondevo che sì, sicuramente sarei morta, ma non avrei mai cessato di stargli vicino, di parlargli.
"Ma io non ti vedo nonna!", era il suo tormentone e io lo rassicuravo dicendogli che, anche se si cambia forma, non si cessa di essere quello che sei.
"Quando eri nella pancia della mamma tu non ci vedevi, ma noi ti sentivamo e sapevamo che eri lì e la tua mamma ti faceva ascoltare le musiche e tu ballavi e nuotavi felice nell'acqua che ti custodiva."
Aveva imparato prima di vedere a riconoscere la voce di chi gli voleva bene.
Cosa gli faceva pensare il contrario?

Così è venuto al funerale di zio Raffaele e ha passato il tempo a consolare la mamma che si stava consumando gli occhi a furia di piangere.
Ha ascoltato con molta attenzione le parole del sacerdote, commuovendosi molto, quelle riferite da San Giovanni.


(Gv 14,1-3)"Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io."

E poi era andato a vedere da vicino quando il sacerdote dava l'incenso alla salma, l'incenso che i Magi avevano portato a Gesù.

E questi sono i disegni che ha fatto, una volta tornato a casa

martedì 6 luglio 2010

L'album di fotografie




?e!
C'era una volta un bambino che si chiamava...decidetelo voi.
Noi lo chiameremo ?perchè era curioso di tutto.
? viveva solo con i suoi giocattoli, viziato dai genitori, dai nonni, dagli zii, da tutti, perchè era il primo bambino della casa ed era bello, intelligente e coccolone.
?quando nacque aveva la faccia rossa paonazza, perchè aveva dovuto combattere per liberarsi dal cordone ombelicale che gli si era attorcigliato intorno al collo, mentre faceva una piroetta più ardita.
Dovete sapere, infatti che ?amava ballare perchè, prima di nascere aveva ascoltato molte musiche rock, che gli arrivavano attraverso le cuffie appoggiate sulla pancia dalla mamma.
?però era triste e piangeva sempre perchè i bambini con cui giocava a scuola o al parco gli facevano i dispetti e certe volte gli davano le botte.
Si era convinto che i bambini sono tutti cattivi e non si sognava di desiderare un fratellino, perchè, come appare chiaro, pensava che lo avrebbe fatto soffrire.
Lui avrebbe voluto che lo trattassero come lo trattavano mamma, papà e i grandi, con mille attenzioni e molte carezze e sorrisi.
Un bel giorno, in verità bruttisimo per lui, arrivò un fratellino, che chiameremo per dovere di giustizia !, perchè era nato con gli occhi aperti come finestre spalancate per la meraviglia di quello che c'era intorno a lui.
La cosa straordinaria che glieli fece sgranare di più era la presenza di ?che non si aspettava.
La sua gioia fu grande quando si accorse che abitava nella stessa sua casa, perchè avrebbe avuto sempre qualcuno con cui giocare.
?invece era molto, molto arrabbiato e riempiva i quaderni di scarabocchi neri e rossi rompendo anche il foglio, per la forza che ci metteva.
In verità lui avrebbe strozzato quell'intruso che era venuto a togliergli tutte le attenzioni della famiglia, fino ad allora concentrate su di lui.
?pian piano si abituò all'idea e cercò di vivere facendo finta che il fratello non esisteva, salvo poi dargli una tirata di capelli, quando nessuno lo vedeva.
?e ! impararono a giocare insieme, dopo che i genitori comprarono una cameretta molto speciale per la piccola stanza a loro destinata, perchè i letti erano di altezza diversa ma stavano affiancati.
Così si potevano guardare, parlare, fare compagnia, quando era notte.
?cominciò ad apprezzare la presenza de !e a desiderare di stare sempre con lui per giocare e divertirsi insieme.
Un giorrno la nonna, con cui soleva passare il pomeriggio, gli propose  un gioco: quello di di sfogliare insieme l'album di fotografie, invece di guardare la televisione.
Gli assicurò che sarebbe stato molto interessante e divertente.

?,che era un bambino molto curioso, acconsentì volentieri, specialmente perchè desiderava vedere che faccia avevano, appena nati, lui e !.
Grande fu la sua impressione quando scoprì sulla testa del fratellino di pochi mesi un bozzo tanto grande da farlo sembrare un alieno.
Subito si mise a ridere ma presto ammutolì e divenne triste. Ricacciò a fatica le lacrime che volevano uscirgli dagli occhi.
Si sentì improvvisamente solo.
Ripensò a tutti i dispetti che gli aveva fatto, a tutte le botte che gli aveva dato e alle prese in giro.
Si vergognava di non aver mai guardato il fratello, quando era piccolo.
Poi incrociò lo sguardo della nonna, uno sguardo sorridente, affettuoso, pieno di tenerezza.
La nonna lo abbracciò e gli disse di stare tranquillo, perchè il suo fratellino era guarito da molto tempo.
-A tanti bambini, aggiunse, capita di non voler bene ai fratellini, quando nascono, perchè pensano che verrà loro sottratto l'amore.
I grandi stanno loro vicini per insegnargli che non è così.
L'amore è una cosa magica, aggiunse. Più lo dai e più si moltiplica.
Le cose vecchie sono passate, concluse la nonna. Guarda le nuove!-
E gli fece vedere le foto di quando in giardino, felici,  giocavano a palla o a nascondino.
?pensò a quando sarebbe tornato suo fratello e all'abbraccio grande che gli avrebbe dato.


Così abbiamo passato un pomeriggio di pioggia Giò e io, raccontandoci le storie un pò vere e un po' finte, che vogliamo far conoscere anche a voi.

mercoledì 23 giugno 2010

Il sorriso


Quando ieri Giovanni è venuto a casa mia era tutto eccitato, al pensiero che avremmo insieme  inventato un'altra favola per bambini, come era successo l'ultima volta che il brutto tempo gli aveva  impedito di giocare all'aria aperta.
Gli ho promesso che l'avrei pubblicata e le promesse ai bambini sono sacre.
Poichè ci siamo divertiti molto vogliamo comunicarvi la gioia di aver  trovato gli scintillanti nonostante il cielo nero e la pioggia battente.

ll  sorriso
C'era una volta un bambino che si chiamava Giampaolo.
Giampaolo era appassionato delle band del rock e per questo, voleva diventare un musicista.
Gli piaceva tanto la chitarra elettrica perchè lo faceva emozionare, anche se suonare la batteria era la sua più grande aspirazione.
Decise quindi di chiedere alla mamma se poteva andare a scuola di musica.
La mamma gli rispose :”Sei ancora piccolo! Non puoi andare così presto a scuola di musica: hai solo quattro anni!”.
Giampaolo si rattristò molto perchè voleva proprio andare ad imparare la musica, ma principalmente non vedeva l'ora di suonare la batteria o la chitarra elettrica.
Dello studio avrebbe fatto volentieri a meno.
Passarono gli anni che in verità furono solo due; ma a Giampaolo parvero un'eternità.
Avrebbe voluto diventare subito grande e fare il suo ingresso trionfale nelle sospirata scuola di musica.
A otto anni Gianpaolo chiese di nuovo alla mamma quanto doveva aspettare ancora.
La mamma rispose:”Non lo so!Chiedo domani alla scuola di cui mi hanno parlato bene: Ripsonen è il nome.”
“Evviva!Finalmente!”Esclamò Gianpaolo entusiasta.
Il giorno dopo Luciana, così si chiamava la mamma, andò alla scuola Ripsonen e chiese prima di tutto a che età prendevano i bambini e chiese il costo delle lezioni.
Giampaolo aveva l'età giusta per cominciare, ma purtroppo il prezzo era molto alto:45 euro al mese.
La mamma uscì disperata. Come avrebbe potuto fare per soddisfare il desiderio del suo piccolo?
Un giorno mentre camminava per una strada solitaria si trovò sopra una collina.
Trovò un sasso un po' più alto, vi si sedette e con le mani giunte si mise a pregare.
Perchè proprio lì?
Perchè in quel luogo c'era un profondo silenzio.
Così si rivolse al Signore :” Mio Dio, tu lo sai quanto Giampaolo desidera andare alla scuola di musica, ma sai anche che noi non possiamo permettercelo. I soldi sono pochi e bastano a malapena a sopravvivere.
Confido nel tuo aiuto, perchè Giampaolo possa sorridere ed essere contento”
Tornata a casa si sdraiò sul letto e si addormentò.
Era notte fonda e le stelle brillavano nel cielo. C'era anche la luna che faceva loro compagnia.
In questa bella notte Luciana sognò un sorriso dipinto nel cielo, accanto alle stelle scintillanti.
Era proprio una bella notizia! Valeva la pena alzarsi e mettersi a ballare per la gioia.
Ma come si sarebbe potuta accendere la luce negli occhi del suo piccolo aspirante musicista?
Driin..driinn..il postino!
“C'è una bella notizia per lei!”
“Per me? “Disse Luciana che era abituata a ricevere solo bollette da pagare.
I suoi occhi si posarono su una busta azzurra con un grande cuore rosso disegnato al centro dove c'era l'indirizzo.
“Sì signora, c'è da firmare.”
Prese la penna che gli porgeva il postino e con mano tremante scrisse il suo nome.
Il cuore le batteva forte.
Era forse una risposta alla sua accorata preghiera?
Aprì la busta e .....
Si era dimenticata di aver partecipato mesi addietro ad un concorso letterario. Le era sempre piaciuto scrivere.
Accompagnato da una lettera di congratulazioni c'era un assegno di 500 euro.
Con una lettera d'amore al suo bambino aveva vinto il primo premio!
L'aveva scritta dopo aver fatto quella preghiera a Dio sulla collina.





 

domenica 16 maggio 2010

Lo shampoo






Oggi abbiamo portato Emanuele alla Messa con noi.
C'erano due battesimi.
Mi sono messa d'impegno a spiegargli il significato di quello che stava accadendo, mentre il sacerdote versava l'acqua sulla testa dei piccoli .
A Giovanni, quando è ritornato a casa, così l'ha spiegata.
"In chiesa c'erano due bambini a cui il prete ha fatto lo shampoo".

Meno male che non siamo noi che convertiamo, ma il Signore.
Altrimenti sarebbe da pazzi .

lunedì 26 aprile 2010

Bambini e verità


Man mano che procedo , mi accorgo che perdo un pezzetto di me, m'impoverisco a dirla con il Vangelo.....che non è avere soldi di meno, magari!, ma la salute: occhi, naso,  orecchie, cervello,  gambe, braccia, mani, pelle  e chi più ne ha più ne metta.
Non è a dire che non ci sono abituata, perchè ho cominciato da giovane.
Mi sento come la mia adorata Cinquecento che dovetti vendere perchè la  carrozzeria andava a pezzi, o come l'ultima, la Micra bianca, che non ho avuto il piacere di pensarla passata di mano, perchè costava più tenerla che rottamarla.
Entrambe mi erano rimaste fedeli e non mi avevano mai lasciata in mezzo alla strada.
Le intemperie, compresa la grandine, gli atti vandalici e poi la mia difficoltà atavica a non calcolare le distanze,  la tentazione di avvicinarmi troppo alle persone, ai problemi, al marciapiede ecc ecc ecc .
Mai però un incidente serio, fatta eccezione dell'ultimo tamponamento che prima di decretare la fine della macchina, una Panda rossa che mi sono dimenticata di nominare, ha decretato la fine della mia attività lavorativa, per le conseguenze impensabili che ne sono derivate e che non sto qui a raccontare.
Dicevo del perdere i pezzi, del sentire che sei sulla linea d'arrivo o di passaggio, a seconda dei punti di vista.
Giovanni che non ha peli sulla lingua, con estremo e brutale realismo mi ha detto: "Che ci vuoi fare, nonna, sei anziana!"
La cosa non mi ha fatto piacere, non perchè non fosse vera, ma perchè ti piacerebbe che l'altro, specie se è  un bambino, non se ne accorgesse o ti indorasse la pillola.
Ma tant'è che la rassegnazione è l'ultima venire per me che sono una lottatrice.
Così ho preso di petto Emanuele, il piccolo (almeno lui avrebbe avuto pietà..!) e gli ho chiesto:" E' vero che la nonna è vecchia?".
Con stupore mi guarda e mi risponde: "No, nonna , tu sei nuova!".
Speriamo che sia in senso evangelico. Almeno c'è una consolazione.

giovedì 22 aprile 2010

L'abbraccio


E' triste pensare che forse siamo l'ultima generazione nata da un abbraccio.

Un giorno che Giovanni, il mio nipotino, stava male ha detto: "Forse mi passa se abbraccio qualcuno!"

L'abbraccio è quando scopri il petto e dici:" Io mi fido di te".

Buona giornata.

mercoledì 21 aprile 2010

I figli sono come aquiloni

Questo è il dono che mi sono riportata dall'incontro sulla genitorialità che ha organizzato la nostra Diocesi e che voglio condividere con voi 
"Il nido vuoto": quando i figli se ne vanno
"Siamo diventati nonni": Nuova forma di fecondità in età avanzata
 

martedì 6 aprile 2010

A Giovanni che compie 8 anni





(Giovanni con Emanuele e il nonno)
Per il tuo primo compleanno avremmo voluto comprarti il mondo, tutto insieme te lo avremmo voluto portare davanti, perché tu godessi e stupissi delle meraviglie che Dio vi ha racchiuso.
Ma come avremmo potuto trasportare nella tua casa, nella tua stanza, nel box o nel tuo piccolo letto tutto quello che abbiamo trovato?
Nell'attesa che il mondo ti entrasse nel cuore, che i colori ve li stampasse il cielo, il mare e quanto essi racchiudono, ci siamo impegnati a regalarti la speranza di una eredità  di gioia, di pace, di  vita . 

Quando avevi 4 anni, mi hai regalato questo disegno, stupendo tutti, perchè nessuno ti aveva ancora insegnato a leggere e a scrivere.
 

Per quel prato che non abbiamo coltivato
Per il sole, per la pioggia
Per la brezza leggera
Che il tuo seme ha trasportato
Vogliamo ringraziare il Signore
Perché grande è il suo amore per noi.

A te proprio aveva pensato
Per ricordarcelo
Quando ti ha chiamato per nome.


Con l'augurio che tu sappia sempre apprezzare quanto sia generoso il Signore ti stringiamo forte al nostro cuore insieme alla tua mamma e al tuo papà.

BUON COMPLEANNO !

Nonna Etta e nonno Gianni