lunedì 26 aprile 2010

Bambini e verità


Man mano che procedo , mi accorgo che perdo un pezzetto di me, m'impoverisco a dirla con il Vangelo.....che non è avere soldi di meno, magari!, ma la salute: occhi, naso,  orecchie, cervello,  gambe, braccia, mani, pelle  e chi più ne ha più ne metta.
Non è a dire che non ci sono abituata, perchè ho cominciato da giovane.
Mi sento come la mia adorata Cinquecento che dovetti vendere perchè la  carrozzeria andava a pezzi, o come l'ultima, la Micra bianca, che non ho avuto il piacere di pensarla passata di mano, perchè costava più tenerla che rottamarla.
Entrambe mi erano rimaste fedeli e non mi avevano mai lasciata in mezzo alla strada.
Le intemperie, compresa la grandine, gli atti vandalici e poi la mia difficoltà atavica a non calcolare le distanze,  la tentazione di avvicinarmi troppo alle persone, ai problemi, al marciapiede ecc ecc ecc .
Mai però un incidente serio, fatta eccezione dell'ultimo tamponamento che prima di decretare la fine della macchina, una Panda rossa che mi sono dimenticata di nominare, ha decretato la fine della mia attività lavorativa, per le conseguenze impensabili che ne sono derivate e che non sto qui a raccontare.
Dicevo del perdere i pezzi, del sentire che sei sulla linea d'arrivo o di passaggio, a seconda dei punti di vista.
Giovanni che non ha peli sulla lingua, con estremo e brutale realismo mi ha detto: "Che ci vuoi fare, nonna, sei anziana!"
La cosa non mi ha fatto piacere, non perchè non fosse vera, ma perchè ti piacerebbe che l'altro, specie se è  un bambino, non se ne accorgesse o ti indorasse la pillola.
Ma tant'è che la rassegnazione è l'ultima venire per me che sono una lottatrice.
Così ho preso di petto Emanuele, il piccolo (almeno lui avrebbe avuto pietà..!) e gli ho chiesto:" E' vero che la nonna è vecchia?".
Con stupore mi guarda e mi risponde: "No, nonna , tu sei nuova!".
Speriamo che sia in senso evangelico. Almeno c'è una consolazione.

Nessun commento: