In attesa che il pavimento si asciughi per poter uscire
dalla mia camera, in attesa che mi venga un' idea vincente,
risolutiva, in attesa che arrivi l'una per andare dal
"
mi dica" di turno, in attesa che il tempo passi in fretta su
giornate sempre più prive di senso, sono approdata al post di Daniela che
parla dell'adesso di Dio, dell'eterno presente.
Ieri,
quando a Giovanni, (che giovedì santo farà la prima comunione), ho
parlato della vita eterna, si è sentito male, molto male.
Anche
io, se penso a certi "presenti" mi sento male di più.
Il
cammino di fede è irto di ostacoli, di squarci di luce che
scompaiono subito. E' sulla nostalgia di quella luce che si gioca il
nostro destino.
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